16/6/06
Nel recente incontro del direttivo dell’ANIES, tenutosi a Cividale il 26 maggio u. s., dopo aver tracciato un rapido bilancio sui seminari di aggiornamento, ho riportato i risultati degli incontri con il personale educativo, tenuti in varie parti d’Italia (Genova, Campobasso, Verona e Prato). I seminari, voluti dall’Associazione e svolti a partire dal 2003, si sono rivelati fruttuosi non solo dal punto di vista della partecipazione, ma soprattutto per i contenuti formativi trattati, tesi a valorizzare e rendere visibile la professionalità del personale educativo, da molti poco considerato ma che, sfatando molti luoghi comuni, rappresenta oggi la componente più significativa delle Istituzioni Educative, svolgendo un ruolo determinante per la formazione dei ragazzi e per la mediazione tra la famiglia e la scuola. Nel corso degli incontri interregionali ci siamo preoccupati di rivitalizzare il dibattito all’interno della nostra categoria, allargandolo ulteriormente alla visione delle numerose problematiche che ci coinvolgono. Sono state approfondite numerose tematiche relative ad una funzione dinamica e non statica della nostra funzione educativa, con la richiesta di miglioramenti funzionali, legati ad annose questioni che, oggi più che mai, aspettano una radicale – e si spera definitiva – soluzione. Tra le tante richieste avanzate nei seminari e ribaditi anche a Palermo nell’ottobre scorso, una è stata sottoposta all’approvazione del Direttivo che, grazie alla sensibilità del presidente Cernoia e alla disponibilità organizzativa del rettore Burtulo, è stata resa possibile e subito operativa. Mi riferisco alla creazione di un sito degli Educatori, strumento ritenuto oramai indispensabile alla nostra categoria per utilizzare appieno le disponibilità offerte dalle nuove tecnologie in campo informatico e multimediale e confermare la nostra professionalità. Nato da una spontanea esigenza di comunicare, migliorare le nostre capacità di interagire e discutere le nostre reciproche esperienze, è stato reso possibile grazie all’impegno e alla determinazione del collega Roberto Cazzanti dell’Educandato “Uccellis” di Udine. Il sito deve valorizzare lo scambio delle nostre esperienze, sostenere la ricerca educativa e incentivare la cooperazione nel rispetto della specificità di ogni Istituzione Educativa. L’obiettivo è anche quello di adottare un approccio di rete per sottolineare le nostre differenze ed esaltare la nostra specificità formativa, in una logica collaborativa che stimoli la riflessione critica sulle linee guida che sostengono la riforma scolastica in atto (e che ci vede emarginati…), adeguandole alle reali esigenze dei nostri Istituti e alla soddisfazione delle necessità dei nostri ragazzi. Per rispondere a queste esigenze, il sito deve essere gestito e curato dagli educatori con grande professionalità, richiedendo molto lavoro, costanza e volontà, senza le quali rischia di fare la fine di molte iniziative che, avviate con tanto entusiasmo, si sono miseramente arenate: questo rischio è stato ben evidenziato dal rettore Cernoia che, pur dimostrando grande fiducia verso di noi, ha voluto mettere in evidenza le difficoltà di gestire uno strumento che, se scarsamente frequentato, poco utilizzato e non arricchito dall’apporto di tutti, diventa controproducente ed un peso per l’Associazione. Pertanto, in attesa che il sito venga registrato, rivolgo il mio personale invito a tutti i colleghi di supportare il sito con l’apporto di iniziative, attività, progetti, suggerimenti ed interventi mirati : tutti abbiamo qualcosa da dire e da comunicare e sul sito possiamo trovare lo spazio anche per far valere non solo i nostri interessi, ma soprattutto i nostri diritti. Dobbiamo proiettarci verso il futuro ed esserne protagonisti, dimostrando la nostra volontà di rinnovamento, sempre più aperti al “nuovo” che avanza e che vede le nostre Istituzioni, ben radicate sul territorio e rappresentative di un sistema formativo assai articolato e complesso, quali ideali punti di riferimento caratterizzati dalla molteplicità delle tipologie dell’offerta educativa. Su altri aspetti – che di seguito vengono sinteticamente riportati – è stato chiesto il sostegno dell’Associazione che, pur riconoscendo la loro validità, ha dichiarato di non poter far nulla di concreto in merito, in quanto questioni legate al rinnovo dei contratti e, in alcuni casi, relative ad una carenza legislativa che deve essere affrontata e risolta nelle sedi appropriate. All’attenzione dei rettori presenti al direttivo sono state comunque poste le seguenti questioni, che, se attuate, contribuirebbero ad una riqualificazione del profilo professionale del personale educativo quale elemento focale per la qualificazione ed una maggiore visibilità delle Istituzioni Educative. Educatore di sostegno Superati tanti pregiudizi e molte diffidenze, è stata ben accolta la scelta, lodevole e coraggiosa, di tanti nostri Rettori di inserire ragazzi diversamente abili per i quali la legge 104 del 1992 prevede la “…disponibilità di personale appositamente qualificato docente e non docente”. A questo proposito, però, nelle nostre Istituzioni si evidenziano carenze non solo strutturali, ma legate soprattutto all’assenza di personale specializzato che ne condiziona pesantemente la qualità del servizio. Il personale educativo, non avendo una preparazione adeguata (e d’altra parte non richiesta…) a seguire le varie patologie e a sostenere il percorso formativo dell’alunno diversamente abile, supplisce con la sola disponibilità e tanta buona volontà alla mancanza di questa riconosciuta e delicata specificità professionale. Sarebbe pertanto necessario specializzare gli Educatori con dei corsi specifici, rivolti esclusivamente a quelli attualmente in servizio e che garantiscano una permanenza in servizio per un congruo numero di anni (almeno un quinquennio). La richiesta di analoghi corsi si fa più pressante per i Convitti per sordi dove sono quasi assenti gli educatori specializzati, pur essendo una condizione necessaria per la sopravvivenza di tali meritorie Istituzioni. Formazione universitaria Si ritiene opportuno rilanciare la formazione universitaria del personale educativo (anche di quello attualmente in servizio) ricorrendo ai nuovi percorsi – introdotti con il D. M. 270/2004 – che prevedono un primo anno di percorso comune e poi la possibilità di scegliere tra un percorso che conduce alla laurea triennale e uno “metodologico – formativo” che permetta di conseguire la laurea magistrale di durata quinquennale. La laurea dovrebbe essere obbligatoria per i nuovi assunti e facoltativa per chi è già in servizio, mentre il percorso ed il piano di studi (finalizzati alle Istituzioni Educative) dovrebbero essere concordati attraverso specifiche convenzioni con le Università. Un altro indirizzo di studi ritenuto indispensabile potrebbe essere quello di “mediatore linguistico – culturale” che andrebbe incontro alle nuove esigenze di numerosi Convitti ed Educandati dove la presenza di alunni stranieri comincia ad essere consistente. Il raggiungimento del diploma di laurea potrebbe inoltre favorire il raggiungimento del VII livello professionale, da molti colleghi richiesto per analogia con altri soggetti del comparto scuola. Revisione degli OO. CC. In previsione di una effettiva e reale revisione degli Organi Collegiali, se ne chiede l’effettiva partecipazione degli Educatori sia all’interno dei Collegi dei diversi ordini di scuola, sia in quelli deliberativi quali il Consiglio d’Istituto. Superata inoltre la fase sperimentale del Collegio degli Educatori, che dura oramai da molti anni, se ne chiede l’effettiva attuazione con una partecipazione attiva e non solamente dipendente dalla volontà di qualche Rettore.. Un discorso a parte merita il Consiglio di Amministrazione dove appare quanto meno anacronistica “l’assenza al suo interno di una rappresentanza del personale educativo, da sempre riconosciuto come elemento che contraddistingue tali istituti e ossatura dell’impianto organizzativo e formativo”. Si ritiene pertanto che a questo importante organo di gestione possano partecipare, assieme agli altri componenti dell’ Istituzione, anche gli Educatori. Accesso alla carriera Si chiede la reintroduzione della figura del Vice Rettore o, in alternativa, un sensibile riadattamento ed una precisa definizione dell’attuale figura del Collaboratore Vicario, prevista dalla normativa vigente. A tale figura devono essere attribuiti dei riconoscimenti giuridici valutabili ai fini della progressione di carriera e per l’accesso privilegiato ai corsi/concorsi per Rettori – Dirigenti Scolastici. “Scuola – Arte – Sport “ Della possibile attuazione del progetto “Scuola – Arte –Sport “ se ne parla diffusamente in altra pagina. Certamente, non tutte le richieste avanzate potranno avere una soluzione immediata, in quanto tema di trattative, magari lunghe e laboriose, con i sindacati e le forze politiche che in questo momento di non facile transizione si presentano difficilmente identificabili : da parte nostra ci sarà l’impegno di perseguire tutte le strade per cercare di dare risposte concrete e, speriamo, definitive per la ridefinizione del nostro ruolo professionale. Francesco Chiaravalloti - CN Torino
Nel recente incontro del direttivo dell’ANIES, tenutosi a Cividale il 26 maggio u. s., dopo aver tracciato un rapido bilancio sui seminari di aggiornamento, ho riportato i risultati degli incontri con il personale educativo, tenuti in varie parti d’Italia (Genova, Campobasso, Verona e Prato). I seminari, voluti dall’Associazione e svolti a partire dal 2003, si sono rivelati fruttuosi non solo dal punto di vista della partecipazione, ma soprattutto per i contenuti formativi trattati, tesi a valorizzare e rendere visibile la professionalità del personale educativo, da molti poco considerato ma che, sfatando molti luoghi comuni, rappresenta oggi la componente più significativa delle Istituzioni Educative, svolgendo un ruolo determinante per la formazione dei ragazzi e per la mediazione tra la famiglia e la scuola. Nel corso degli incontri interregionali ci siamo preoccupati di rivitalizzare il dibattito all’interno della nostra categoria, allargandolo ulteriormente alla visione delle numerose problematiche che ci coinvolgono. Sono state approfondite numerose tematiche relative ad una funzione dinamica e non statica della nostra funzione educativa, con la richiesta di miglioramenti funzionali, legati ad annose questioni che, oggi più che mai, aspettano una radicale – e si spera definitiva – soluzione. Tra le tante richieste avanzate nei seminari e ribaditi anche a Palermo nell’ottobre scorso, una è stata sottoposta all’approvazione del Direttivo che, grazie alla sensibilità del presidente Cernoia e alla disponibilità organizzativa del rettore Burtulo, è stata resa possibile e subito operativa. Mi riferisco alla creazione di un sito degli Educatori, strumento ritenuto oramai indispensabile alla nostra categoria per utilizzare appieno le disponibilità offerte dalle nuove tecnologie in campo informatico e multimediale e confermare la nostra professionalità. Nato da una spontanea esigenza di comunicare, migliorare le nostre capacità di interagire e discutere le nostre reciproche esperienze, è stato reso possibile grazie all’impegno e alla determinazione del collega Roberto Cazzanti dell’Educandato “Uccellis” di Udine. Il sito deve valorizzare lo scambio delle nostre esperienze, sostenere la ricerca educativa e incentivare la cooperazione nel rispetto della specificità di ogni Istituzione Educativa. L’obiettivo è anche quello di adottare un approccio di rete per sottolineare le nostre differenze ed esaltare la nostra specificità formativa, in una logica collaborativa che stimoli la riflessione critica sulle linee guida che sostengono la riforma scolastica in atto (e che ci vede emarginati…), adeguandole alle reali esigenze dei nostri Istituti e alla soddisfazione delle necessità dei nostri ragazzi. Per rispondere a queste esigenze, il sito deve essere gestito e curato dagli educatori con grande professionalità, richiedendo molto lavoro, costanza e volontà, senza le quali rischia di fare la fine di molte iniziative che, avviate con tanto entusiasmo, si sono miseramente arenate: questo rischio è stato ben evidenziato dal rettore Cernoia che, pur dimostrando grande fiducia verso di noi, ha voluto mettere in evidenza le difficoltà di gestire uno strumento che, se scarsamente frequentato, poco utilizzato e non arricchito dall’apporto di tutti, diventa controproducente ed un peso per l’Associazione. Pertanto, in attesa che il sito venga registrato, rivolgo il mio personale invito a tutti i colleghi di supportare il sito con l’apporto di iniziative, attività, progetti, suggerimenti ed interventi mirati : tutti abbiamo qualcosa da dire e da comunicare e sul sito possiamo trovare lo spazio anche per far valere non solo i nostri interessi, ma soprattutto i nostri diritti. Dobbiamo proiettarci verso il futuro ed esserne protagonisti, dimostrando la nostra volontà di rinnovamento, sempre più aperti al “nuovo” che avanza e che vede le nostre Istituzioni, ben radicate sul territorio e rappresentative di un sistema formativo assai articolato e complesso, quali ideali punti di riferimento caratterizzati dalla molteplicità delle tipologie dell’offerta educativa. Su altri aspetti – che di seguito vengono sinteticamente riportati – è stato chiesto il sostegno dell’Associazione che, pur riconoscendo la loro validità, ha dichiarato di non poter far nulla di concreto in merito, in quanto questioni legate al rinnovo dei contratti e, in alcuni casi, relative ad una carenza legislativa che deve essere affrontata e risolta nelle sedi appropriate. All’attenzione dei rettori presenti al direttivo sono state comunque poste le seguenti questioni, che, se attuate, contribuirebbero ad una riqualificazione del profilo professionale del personale educativo quale elemento focale per la qualificazione ed una maggiore visibilità delle Istituzioni Educative. Educatore di sostegno Superati tanti pregiudizi e molte diffidenze, è stata ben accolta la scelta, lodevole e coraggiosa, di tanti nostri Rettori di inserire ragazzi diversamente abili per i quali la legge 104 del 1992 prevede la “…disponibilità di personale appositamente qualificato docente e non docente”. A questo proposito, però, nelle nostre Istituzioni si evidenziano carenze non solo strutturali, ma legate soprattutto all’assenza di personale specializzato che ne condiziona pesantemente la qualità del servizio. Il personale educativo, non avendo una preparazione adeguata (e d’altra parte non richiesta…) a seguire le varie patologie e a sostenere il percorso formativo dell’alunno diversamente abile, supplisce con la sola disponibilità e tanta buona volontà alla mancanza di questa riconosciuta e delicata specificità professionale. Sarebbe pertanto necessario specializzare gli Educatori con dei corsi specifici, rivolti esclusivamente a quelli attualmente in servizio e che garantiscano una permanenza in servizio per un congruo numero di anni (almeno un quinquennio). La richiesta di analoghi corsi si fa più pressante per i Convitti per sordi dove sono quasi assenti gli educatori specializzati, pur essendo una condizione necessaria per la sopravvivenza di tali meritorie Istituzioni. Formazione universitaria Si ritiene opportuno rilanciare la formazione universitaria del personale educativo (anche di quello attualmente in servizio) ricorrendo ai nuovi percorsi – introdotti con il D. M. 270/2004 – che prevedono un primo anno di percorso comune e poi la possibilità di scegliere tra un percorso che conduce alla laurea triennale e uno “metodologico – formativo” che permetta di conseguire la laurea magistrale di durata quinquennale. La laurea dovrebbe essere obbligatoria per i nuovi assunti e facoltativa per chi è già in servizio, mentre il percorso ed il piano di studi (finalizzati alle Istituzioni Educative) dovrebbero essere concordati attraverso specifiche convenzioni con le Università. Un altro indirizzo di studi ritenuto indispensabile potrebbe essere quello di “mediatore linguistico – culturale” che andrebbe incontro alle nuove esigenze di numerosi Convitti ed Educandati dove la presenza di alunni stranieri comincia ad essere consistente. Il raggiungimento del diploma di laurea potrebbe inoltre favorire il raggiungimento del VII livello professionale, da molti colleghi richiesto per analogia con altri soggetti del comparto scuola. Revisione degli OO. CC. In previsione di una effettiva e reale revisione degli Organi Collegiali, se ne chiede l’effettiva partecipazione degli Educatori sia all’interno dei Collegi dei diversi ordini di scuola, sia in quelli deliberativi quali il Consiglio d’Istituto. Superata inoltre la fase sperimentale del Collegio degli Educatori, che dura oramai da molti anni, se ne chiede l’effettiva attuazione con una partecipazione attiva e non solamente dipendente dalla volontà di qualche Rettore.. Un discorso a parte merita il Consiglio di Amministrazione dove appare quanto meno anacronistica “l’assenza al suo interno di una rappresentanza del personale educativo, da sempre riconosciuto come elemento che contraddistingue tali istituti e ossatura dell’impianto organizzativo e formativo”. Si ritiene pertanto che a questo importante organo di gestione possano partecipare, assieme agli altri componenti dell’ Istituzione, anche gli Educatori. Accesso alla carriera Si chiede la reintroduzione della figura del Vice Rettore o, in alternativa, un sensibile riadattamento ed una precisa definizione dell’attuale figura del Collaboratore Vicario, prevista dalla normativa vigente. A tale figura devono essere attribuiti dei riconoscimenti giuridici valutabili ai fini della progressione di carriera e per l’accesso privilegiato ai corsi/concorsi per Rettori – Dirigenti Scolastici. “Scuola – Arte – Sport “ Della possibile attuazione del progetto “Scuola – Arte –Sport “ se ne parla diffusamente in altra pagina. Certamente, non tutte le richieste avanzate potranno avere una soluzione immediata, in quanto tema di trattative, magari lunghe e laboriose, con i sindacati e le forze politiche che in questo momento di non facile transizione si presentano difficilmente identificabili : da parte nostra ci sarà l’impegno di perseguire tutte le strade per cercare di dare risposte concrete e, speriamo, definitive per la ridefinizione del nostro ruolo professionale. Francesco Chiaravalloti - CN Torino