Il Barbiere di Siviglia, una commedia scritta da Beaumarchais è anche e soprattutto un’opera musicata da Gioacchino Rossini su libretto di Cesare Sterbini.
Nonostante il difficile esordio l’opera di Rossini ha contribuito ad allargare il pubblico operistico in varie epoche e in numerosi paesi e come testimonia questo progetto, accende ancora entusiasmo e passioni intorno a se.
Il tema rappresenta il punto di partenza condiviso in un progetto cooperativo come questo e non può che nascere dalla passione comune di coloro che hanno cercato un motivo per fare didattica assieme.
Quindi non è un progetto sull’opera e non è destinato a discipline musicali pur non escludendole, ma è un itinerario trasversale che può spaziare nelle più svariate materie e adatto ad essere affrontato nei diversi paesi.
Il progetto intende realizzare un approfondimento multidisciplinare intorno al mondo dell’opera ed in particolare al Barbiere di Siviglia.
L’approfondimento delle tematiche trattate, dell’ambientazione storica, degli aspetti tecnologici, della musicalità e della vocalità, della scenografia, della terminologia specifica teatrale e musicale nelle diverse lingue delle scuole partner rappresenta solo alcune delle indagini intorno a quella forma d’arte che da secoli perpetua se stessa, uno spettacolo sempre nuovo e tuttavia sempre fedele allo stesso copione.
L’utilizzo delle T.I.C. (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) porta insegnanti ed allievi a conoscere e utilizzare strumenti di comunicazione che li mettono in relazione con realtà diverse e con colleghi lontani.
La disponibilità di un ambiente di supporto ai progetti e di colleghi disponibili a condividere le diverse iniziative, rendono questa un’occasione imperdibile per quegli insegnanti che vogliono sperimentare percorsi educativi nuovi.
Questa iniziativa è aperta a tutti.
La tematica si presta ad azioni didattiche per qualsiasi fascia d’età.
La raccolta dei dati, delle esperienze, la contestuale documentazione e pubblicazione riguarda tutti gli ordini scolastici; la mappatura degli itinerari educativi percorsi rappresenta una delle tematiche progettuali coordinate.
Ogni docente può immaginare in seno alla propria disciplina un’azione didattica che possa direttamente o indirettamente riguardate la tematica proposta, si essa inserita nel curricolo o ricondotta ad esso attraverso un approfondimento disciplinare.
L’adesione di scuole americane ed europee al presente è essa stessa motivo di conoscenza e realizza consapevolezza e valorizzazione delle diversità nei partecipanti.
Il progetto è stato presentato al Salone delle Tecnologie Didattiche - TED - di Genova assieme ad alcune tra le migliori prassi delle Scuole di Eccellenza ENIS del MIUR. I circa 40 progetti correlati a “Il barbiere” sono in fase di svolgimento e il sito dedicato ne segue l’evoluzione e raccorda la progettualità delle scuole e degli enti coinvolti che sono ubicati negli USA, in Canada, in Italia e in Ungheria.
Roberto Cazzanti
Educandato “Uccellis” - Udine
lunedì 24 aprile 2006
Il barbiere di Siviglia
Pubblicato da Educandato Uccellis
Etichette: Progetto
Redazione
24/4/06
Scommettere sul futuro delle Istituzioni Educative non è un affare sicuro, non lo è mai stato e tanto meno lo è oggi. La revisione della Parte IIa della Costituzione che affida alle Regioni potestà esclusiva sull’organizzazione scolastica, sulla gestione degli Istituti Scolastici e sulla formazione è solo l’ultimo dei provvedimenti legislativi (in attesa del referendum confermativo) che mettono fine alla relazione “diretta” che i nostri Istituti avevano con il Ministero. In precedenza dopo essere stati inclusi nell’Autonomia delle Istituzioni scolastiche non lo siamo stati nel Regolamento d’attuazione della stessa, eppure abbiamo passato momenti peggiori, pensiamo per esempio a quel collegato ad una legge finanziaria che sopprimeva i Convitti e gli Educandati. Pur non condividendo del tutto l’impianto e le finalità del progetto “Scuola, Arte e Sport” , devo ammettere che quella iniziativa produsse la prima reazione all’oblio nel quale molti dei nostri Istituti versavano. L’aspetto rilevante del progetto era proprio quello di trovare dei motivi di relazione tra le diverse realtà sparse sul territorio nazionale. Da allora è passato un secolo per la scuola italiana, sia dal punto di vista temporale che da quello politico ed economico, eppure molte delle nostre strutture resistono al “nuovo che avanza” (i colleghi di Cividale capiranno la citazione), come se l’autonomia e la riforma non fossero altro che dei passeggeri temporali estivi. Qualche collega mi ha detto che i Convitti sono rimasti uguali dall’unità d’Italia in poi e che sopravviveranno anche al decentramento e all’autonomia. Forse, ma anche la Fiat fa automobili da più di un secolo, ma non gli stessi modelli e non nello stesso modo! Diversi Convitti sono stati chiusi e alcuni sono a rischio di chiusura, “banalmente” perchè non hanno gli allievi! Altri che hanno rischiato la soppressione sono rinati e come a Napoli rispondono ottimamente alle esigenze del territorio. I motivi di conoscenza, relazione e condivisione, rappresentano oggi alcuni degli indirizzi strategici dell’associazione, questo è lo spazio dove i dirigenti, gli educatori, gli insegnanti e quanti lavorano nei nostri Istituti condividono le proprie idee, le adesioni, le critiche, uno spazio che ci consentirà, ogni volta che ci incontreremo in qualche Convitto o in qualche Educandato, di continuare da dove abbiamo interrotto e non da capo. Scommettere sul futuro delle Istituzioni Educative? Alcuni di noi lo stanno facendo...e voi? Roberto Cazzanti Coordinatore dell’Educandato “Uccellis” di Udine